Gioco pericoloso -Non camminerai più-

Stava piovendo a dirotto, Naruto e Sasuke correvano versa la casa del moro a perdifiato, bagnati fradici. Arrivarono e spalancarono la porta di casa, ma nessuno li accolse, strano, di solito Mikoto sarebbe arrivata preoccupata e avrebbe detto: “oh santo cielo! Ragazzi vi prenderete un accidenti.”

Invece quel giorno l'abitazione del giovane Uchiha era deserta. Entrarono e si levarono le scarpe, anche i calzini dato che erano inzuppati d'acqua, Sasuke si recò in sala, Naruto dietro di lui.

La spia del telefono di casa lampeggiava, c'era un messaggio in segreteria. Il corvino ascoltò il messaggio inarcando un sopracciglio. La voce di Itachi comunicava che era passato a prendere loro madre per portarla a fare compere, sarebbero rimasti fuori a cena, probabilmente avrebbero rincasato verso le nove e mezzo o dieci di sera.



«Beh, hai intenzione di prestarmi dei vestiti o vuoi lasciare che mi prenda un raffreddore?»


Chiese Naruto starnutendo subito dopo. L'Uchiha soffiò un “tsk” stizzito, dopo di che entrambi i ragazzi si diressero verso la camera del ragazzo.

La stanza era, come sempre, in perfetto ordine, al contrario di quella del biondo non vi era una sola penna fuori posto.

Naruto fece per sedersi sul letto ma Sasuke prontamente lo fulminò con lo sguardo.


«Non osare, mi infradiceresti le lenzuola.»


Sibilò minaccioso, e Naruto, che amava provocarlo, fece finta di scivolare e piombò con la delicatezza di un elefante sul morbido letto di Sasuke.


«Ops!»


Disse mettendosi seduto. Il corvino assottigliò ancora di più lo sguardo, quel dobe lo doveva sempre provocare in quel modo? Come aveva fatto ad innamorarsi di un tale idiota?

Sì, Sasuke Uchiha era innamorato di Naruto “dobe” Uzumaki. E quel biondino da strapazzo non solo non se ne era mai reso conto, ma sembrava sempre fare di tutto per provocarlo.


«Allora, ti vuoi cambiare o no?»


Era estate, un temporale come quello scoppiava all'improvviso e abbastanza spesso, ma il problema di Sasuke era che in estate Naruto era solito indossare magliette già aderenti per conto proprio, e la pioggia non faceva altro che farle aderire ancor di più al suo petto.

Ora, Sasuke era gay, l'aveva accettato dopo lotte interiori e dialoghi con il suo io interiore che avrebbero dato lavoro per anni al miglior strizzacervelli del pianeta. Ma sfidava chiunque a resistere a quel ragazzo che con ogni movimento, con ogni gesto, sembrava voler dire: “fottimi, ti prego!”


«Sasuke, ti sei incantato? So che sono un bello, ma-»


«Sì, sì certo, continua a sognare dobe.»


Disse lanciandogli un paio di pantaloni e una maglietta appena presi dall'armadio.

Naruto era innamorato di quel teme, ma non lo avrebbe mai ammesso, non sapeva come, ma aveva capito di essere gay un anno prima, quando negli spogliatoi, sotto le docce, si era ritrovato a fissare con insistenza il corpo di Sasuke.

Insomma, era un problema, Sasuke era conosciuto per la sua fama di bello e dannato, tutte le ragazze lo desideravano, che speranze aveva lui di spuntarla su tutte loro?

Non era nemmeno sicuro che al moro piacessero un minimo i ragazzi. Anche se Itachi ogni tanto lanciava ai due qualche frecciatina, e qualche altra volta aveva detto esplicitamente a Naruto di non far soffrire il suo fratellino innamorato.

Ma forse scherzava, quante probabilità c'erano che Sasuke fosse gay?


«Hai rotto tanto e ora non ti cambi?»


Lo interruppe dalle sue seghe mentali, dannato teme, non lo lasciava nemmeno pensare in santa pace.


«Mmh.» Rispose Naruto, sempre che si potesse considerare una risposta.


Il biondo prese a sfilarsi la maglietta fradicia lentamente, molto lentamente, decisamente troppo lentamente e sensualmente, pensò Sasuke.

Poi passò ai pantaloni, per ricordarsi di un piccolissimo particolare.


«Emh, Sasuke girati.»


Il ragazzo inarcò un sopracciglio. Da quando era diventato puritano? Come se non lo avesse mai visto in mutande.


«Ti ho già visto in mutande dobe.»


E ho anche apprezzato la visuale.


Disse per lui la sua mente, ma Naruto aveva un problema, non indossava le mutande.


«Tu girati!»


Quasi urlò il biondo, diventando leggermente rosso per la vergogna del pensiero che Sasuke potesse vederlo completamente nudo.


«Avanti, girati.»


Riprese a dire Naruto facendogli cenno con la mano di voltarsi. Sasuke, non capendo cosa stesse succedendo andò verso di lui.


«E perchè dovrei?»


Chiese a pochi centimetri dal biondo. Lui in risposta divenne paonazzo.


«Non ho le mutande.»


Bisbigliò talmente piano che Sasuke non riuscì quasi a capire. Poi,una volta elaborata l'informazione, per poco non fece la figura di un personaggio di un anime che perdeva litri di sangue dal naso.


«Che c'è? Ti vergogni perchè ce l'hai piccolo?»


Una volta ripresosi ghignò e lo sfotté. Sapeva che Naruto era suscettibile all'argomento, quando Sai lo prendeva in giro per quel fatto se la prendeva sempre più del dovuto.


«Razza di teme maniaco. Guarda che sono superdotato, io!»


Ci tenette a sottolineare quell”io”, come a sottintendere che Sasuke, al contrario, era scarso di dimensioni.


«Vediamo allora.»


Sogghignò il corvino, convinto che Naruto non avrebbe mai avuto il coraggio di tirarsi giù i pantaloni.


«Potresti pentirtene, ti sentiresti insignificante.»


Cercò di minacciare il biondo, ma senza risultato, Sasuke sapeva che era un bluff, non avrebbe mai slacciato quei pantaloni, anche se lui avrebbe desiderato di sbagliarsi, solo per quella volta.


«Scommetto che ce l'hai piccolo.»


Lo provocò ancora Sasuke. Allora Naruto non ci vide più dalla rabbia, odiava venir deriso, e le scommesse le accettava sempre e comunque.


«E va bene teme.»


Chiuse gli occhi, Sasuke ancora sogghignava convinto che mai avrebbe trovato il coraggio per farlo. Il ragazzo prese un enorme respiro, trattenne poi il fiato, e in un gesto fulmineo si abbassò i pantaloni lasciandoli cadere a terra.

Ora era completamente nudo di fronte al suo migliore amico.

Sasuke si lasciò andare alla sorpresa, sgranò leggermente gli occhi, per due motivi. Il primo era che non riusciva a credere che Naruto l'avesse fatto davvero, il secondo era che... come dire...


«Cazzo!»


Naruto non solo non scherzava quando diceva di essere dotato, ma se era così quando non era per niente eccitato, figurarsi in erezione.


«Ecco, ho vinto!»


Disse totalmente in imbarazzo, ma soddisfatto della reazione dell'altro. Fece per abbassarsi e tirarsi su i pantaloni quando perse l'equilibrio e cadde travolgendo il moro e portandoselo dietro nella caduta.

No, questo era decisamente troppo. Sasuke si ritrovò sdraiato sotto il corpo completamente nudo di Naruto, il suo membro che poggiava sulla sua coscia. Non ce la fece a resistere, ebbe un'erezione, e la cosa non passò inosservata.


«Non, dire, una, parola!»


Sasuke scandì per bene ogni singola parola. Era sicuro che Naruto ora lo avrebbe preso in giro a vita per quello che era appena successo.

Naruto non poteva crederci, che Itachi avesse ragione? Beh, era il momento di vendicarsi per tutte le volte che Sasuke l'aveva preso in giro per il suo insuccesso con le ragazze.


«Bene, bene, bene.»


Poggiò una mano sul cavallo dei jeans del moro, provocando in quest'ultimo un brivido di piacere.


«Piantala Naruto!»


Esclamò Sasuke, non sapendo, per la prima volta in vita sua, che pesci pigliare. Naruto stava giocando con il fuoco, non avrebbe potuto resistere, lo avrebbe fottuto lì sul pavimento, se non si fosse fermato.


«Naruto, ho detto basta!»


Ma il biondo era troppo preso a pensare che il suo migliore amico si era eccitato a causa sua, risvegliando così anche la sua di eccitazione.


«Ehi Sasuke, ma io ti piaccio?»


Chiese poi innocentemente. Sasuke, una seconda volta nel giro di un minuto, rimase totalmente spiazzato da Naruto. Davvero, proprio ora, doveva uscirsene con una simile domanda?


«Forse.»


Che cazzo dici Sasuke?


Si rimproverò subito dopo aver parlato. Naruto sgranò i suoi occhi color del cielo. Davvero piaceva a Sasuke?

D'impulso prese ad armeggiare con la cintura dei jeans del moro, non resisteva più, doveva farlo suo, aveva aspettato un anno intero, e ora quella piccola speranza aveva acceso in lui il fuoco della passione.

Sasuke cercò di divincolarsi, di spingere via Naruto, ma il biondo non demorse, abbassò all'altro i pantaloni e i boxer e finalmente riuscì a denudarlo.

L'Uchiha era in imbarazzo. Aveva ammesso che Naruto non gli era del tutto indifferente, era contento da una parte, ma dall'altra si dava dell'idiota. Naruto stava forse divertendosi a prendersi gioco di lui?

No, non era da lui, ma in quel momento non riusciva a pensare razionalmente. E ancora meno ci riuscì quando il biondino scese sul suo corpo e prese a leccare il suo membro già eretto.


«Na-Naruto, che cos'hai in t-testa di f-fare?»


Balbettò preso dall'estasi di quel momento. Il ragazzo che amava da due lunghi anni finalmente poteva essere suo.

L'altro non gli rispose, insicuro prese in bocca la cappella per cominciare a pompare lentamente.


«Na... ruto...»


Sasuke stava godendo, non avrebbe mai immaginato di poter provare tanto piacere. Si era fatto centinaia di seghe pensando al biondo in una situazione simile, ma non era minimamente paragonabile alle sensazioni provate in quel momento.

Non resistette a lungo, afferrò la testa del biondino spingendo la sua erezione più a fondo, fino in gola, e nel giro di poco venne copiosamente. inarcando la schiena, nella sua bocca.

Naruto sgranò leggermente gli occhi ma non poté far altro che ingoiare. Lentamente si mise in ginocchio sovrastando il corpo di Sasuke, ancora sdraiato sotto di lui.

Lo voleva, voleva possederlo, voleva far suo quel corpo perfetto, ma ancora di più voleva donarsi completamente a lui. Naruto era vergine, non aveva mai fatto sesso con nessuno, e ora gli si presentava l'occasione di farlo con il ragazzo che amava.


«Non provarci nemmeno!»


Intuendo le sue intenzioni Sasuke cercò di rialzarsi, nei suoi sogni era lui a fottersi il bel biondino, non il contrario.


«Scusa Sasuke, ma non resisto.»


Disse Naruto mentre allargava le gambe del compagno e si posizionava tra di esse. Sasuke non sapeva cosa fare, non sapeva cosa volesse davvero, la situazione lo eccitava da morire, ma aveva paura. Non voleva perdere Naruto dopo questa esperienza. E se poi il biondo se ne fosse uscito con la tipica frase post-scopata: “è stato un errore, non accadrà più”?

Non ebbe il tempo di pensare oltre che la cappella dell'erezione di Naruto lo penetrò. Erano inesperti entrambi, e Naruto non sapeva che avrebbe dovuto per lo meno prepararlo. Così Sasuke non poté non lasciarsi sfuggire un lamento di dolore.

Naruto molto lentamente entrò sempre di più in lui. Poi di colpo si fermò vedendo il viso dolorante di Sasuke. Ma cosa stava facendo? Per secondi interminabili si fissarono negli occhi, Naruto non riusciva a capire, come aveva potuto? Stava facendo del male al ragazzo che amava!

Con un movimento involontario entrò in lui completamente e colpì la prostata di Sasuke che gemette.

Naruto pensò di avergli provocato ulteriore dolore e si apprestò ad uscire da lui, ma la voce di Sasuke lo fermò.


«Ri-rifallo.»


Riuscì a dire, le gote imporporate, il respiro che veniva a mancare sempre più, l'espressione di dolore mista a piacere... Naruto si eccitò ancora di più.

Alla fine, così come gli era stato chiesto, colpì nuovamente nello stesso punto. Sasuke gemette di piacere, Naruto si sentì avvolgere dal calore del suo corpo stretto attorno al suo membro.


«Sasuke, non ce la faccio, ho voglia di fotterti!»


E Sasuke, sorprendentemente, si ritrovò invaso dall'irrefrenabile voglia di essere posseduto da Naruto.

Il biondo prese a muoversi, dette qualche spinta lentamente, poi prese a muovere i fianchi sempre più velocemente e con maggior vigore, andando sempre più a fondo in lui.

Sasuke strinse le braccia al collo di Naruto, cercava in ogni modo di non gemere, ma non ci riuscì, alla fine cedette all'ondata di piacere che lo travolse.

Il biondo entrava completamente in lui per poi uscirne quasi completamente, dava colpi secchi e decisi, sembrava quasi non avesse fatto altro per tutta la vita, pensò Sasuke preso dall'estasi.

Naruto prese a masturbare delicatamente Sasuke, il ragazzo moro inarcò la schiena sotto le potenti spinte dell'amante.


«Cazzo!»


Riuscì solo a pensare e a dire. Non aveva mai provato simili sensazioni, ogni volta che Naruto entrava in lui si sentiva mancare il fiato, come se stesse soffocando di puro piacere, godeva come mai aveva fatto in vita sua.


«Sasuke, Dio sì!»


Quasi urlò Naruto, stava per raggiungere il limite, stava per venire dentro Sasuke.


«Ti amo Sas'ke!»


Si lasciò scappare quest'ultima frase mentre, con un'ultima e potente spinta, veniva dentro l'antro caldo dell'amante. Al sentire quelle parole dette affannosamente da Naruto, anche Sasuke venne nella mano del biondo.

Che se le fosse immaginate?

Naruto si lasciò cadere sul corpo caldo e appagato del compagno, con una mano torturò i suoi capelli corvini mentre l'altra giaceva abbandonata sul suo petto.

Entrambi respiravano affannosamente. Non riuscivano a credere a quello che era successo.

Sasuke pensava che l'ultima frase udita fosse solo frutto della sua immaginazione.

Naruto invece quasi non si era nemmeno reso conto di aver pronunciato quelle parole. Se ne accorse solo dopo alcuni minuti, ricordandosi dell'amplesso appena consumato.


«Sasuke, io ti piaccio?»


Richiese dopo un paio di minuti. La domanda che aveva scatenato tutto questo. Poteva forse mentire dopo ciò che era successo?


«Naruto, e io? Ti piaccio?»


Chiese di rimando. Ma Naruto si era addormentato, o almeno così sembrava.


«Io ti amo... Naruto.»


Disse a sé stesso, non sapendo che il biondo, ancora semi cosciente, aveva sentito ogni singola parola.

Quella sera Naruto se ne tornò a casa verso le nove, dopo aver salutato Sasuke, entrambi nel più totale imbarazzo, si erano scambiati poche parole. Lo lasciò in camera sua, sdraiato a letto che rimuginava. Sperò di non aver commesso la più grande cazzata della sua vita. Nah, Sasuke in fondo lo amava. Ma in quel momento era troppo stanco e confuso per assimilare la notizia.


Il giorno dopo Sasuke non si presentò a scuola, Naruto era preoccupato, che lo stesse forse evitando?

Andò a casa sua, ad aprire trovò Itachi tutto sorridente e pimpante. Ma che quando lo vide lo guardò serio.


«Non farlo soffrire.»


Disse prima di scostarsi e farlo entrare.

Naruto salì in camera di Sasuke, entrò e lo trovò disteso a letto, sopra il lenzuolo di seta blu notte che amava tanto.


«Sasuke, perchè non sei venuto a scuola?»


Il moro per poco non lo uccise con un solo sguardo.


«Non riesco a camminare.» Disse tutto d'un fiato.


Naruto sbatté le palpebre un paio di volte, poi, tutto d'un tratto, scoppiò in una fragorosa risata. Sasuke si irritò non poco.


«Brutto bastardo! Mi hai spaccato il culo, letteralmente, ma questa me la paghi!»


Ma niente, Naruto non riusciva a smettere di ridere.


«Sì, sì, certo teme.»


Poi si avvicinò a lui, gli si mise cavalcioni sul letto e gli rubò un bacio poco prima di sussurrargli all'orecchio:


«Ti amo anch'io, Sas'ke.»


Sasuke rimase talmente sorpreso che non si infuriò per la finta del biondo dell'altra sera, credeva stesse dormendo infatti.

Però passato lo stupore se lo ricordò, eccome se se lo ricordò.


«Tu! Eri sveglio, lascia solo che mi alzi da questo letto e ti ammazzo con le mie mani!»


Naruto scoppiò di nuovo a ridere. Incredibile come le cose fossero cambiate dalla sera precedente e nello stesso tempo fossero rimaste uguali.


«Ti fotterò così tante volte che dovrai comprare una sedia a rotelle.»


Gli soffiò in un orecchio. Subito dopo si alzò, schivando un calcio da parte dell'amico, ormai fidanzato, Sasuke e si diresse verso la porta.


«Ciao, ciao.» Lo salutò andandosene velocemente, non sia mai che con la forza della rabbia Sasuke riuscisse ad alzarsi e a prenderlo a calci.


«Sarò io a fottere te la prossima volta!»


Urlò alla porta, infatti Naruto se ne era già andato. Al piano di sotto Itachi sospirò pesantemente. Aveva udito l'urlo del fratello.


«Meno male che mamma e papà non sono in casa.»


Bisbigliò accendendo la tv.